Divido tutto in tre parti.
Vedere, sentire e parlare.
Palazzi. Muri. Strade.
Cancelli. Cibo. Nuvole.
Divido tutto, anche il cielo.
Tre giorni, non mi fermo mai.
Madrid città di colori.
Giorno e notte, bianco e nero...
Tre giorni e tre notti, folla come marea.
E qui la notte è movida...
Sabbia e sangue. Elegante manto rosso che volteggia abile e instancabile nella mia mente...
Strana quiete, silenzio, che adesso è quasi rumore assordante.
Un olè che echeggia in questo tempio vuoto.
Madrid è calcio.
Spogliatoi, tribune e linee bianche precise, su velluto verde.
Tre giorni. Tre muri. Tre facce. Un bar...
Lui, una volta pugile... ora medaglie e ricordi.
Mi muovo di nuovo, mangio e leggo cartine come fossero libri...
Studio viali larghi di asfalto lucido e bollente.
Periferie, specchi e vetri...
Mi perdo e mi ritrovo. E poi mi perdo ancora...
Tre giorni qui, tre giorni di distanza.
Solo come un pugile, in balìa di un olé da torero immaginario, in questa via che a quest’ora mi ricorda un po’ quella di casa…
Hotel Paseo del Arte, 3 marzo 2007 – h. 2:30 a.m.